Nell'aprile scorso è stata approvata una risoluzione che prevede un termine di 6 mesi per l'emanazione delle linee guida. Italia ha risorse geotermiche equivalenti a 500 milioni di tonnellate di petrolio: uno sviluppo di queste potenzialità in maniera pulita e sicura è ad oggi possibile, e porterebbe con sé non solo benefici ambientali ma offrirebbe importanti occasioni per la creazione di nuovi posti di lavoro. E’ una buona notizia sapere che il Ministero stia rispettando i tempi imposti dalla mia risoluzione”.
Parola di Samuele Segoni, geologo e deputato di Alternativa Libera, che ha presentato quest’oggi in Commissione Ambiente un’interrogazione a risposta immediata al Governo in cui ha chiesto quali iniziative fossero state intraprese per l’elaborazione delle linee guida per la produzione di energia da impianti geotermici e se l’andamento dei lavori fosse compatibile con il termine di sei mesi per la loro emanazione come previsto dalla risoluzione approvata all’unanimità lo scorso 15 aprile dalle Commissioni parlamentari Ambiente e Attività produttive della Camera.
?
“La geotermia - sottolinea Segoni - è un elemento importante per la «green economy», un sostegno significativo per sviluppare politiche «low carbon» e può apportare un contributo alla diminuzione della dipendenza energetica dell'Italia dall'estero. Gli ultimi sviluppi tecnologici, inoltre, hanno permesso di superare diverse criticità ambientali ed è molto più facile oggi coltivare le risorse geotermiche in maniera eco-compatibile: dipende da dove si fa geotermia e dalle tecniche impiegate. Ecco perché ho fortemente voluto l’inserimento delle linee guida nel testo della risoluzione approvata ad aprile e perché monitorerò assiduamente che esse vengano emanate senza ritardi e, soprattutto, che vincolino gli impianti esistenti e futuri ad adeguarsi alle migliori tecnologie, anche se più costose: la salute ed il territorio non possono essere sacrificati al profitto”.
ZONAZIONE DEL TERRITORIO. Ricordiamo che la risoluzione approvata nell'aprile scorso prevede di “avviare le procedure di zonazione del territorio italiano, per le varie tipologie di impianti geotermici, identificando le aree potenzialmente sfruttabili in coerenza anche con le previsioni degli orientamenti europei relativamente all'utilizzo della risorsa geotermica, e in linea con la strategia energetica nazionale”.
La risoluzione impegna il Governo “ad emanare, entro sei mesi, «linee guida» a cura dei Ministeri dello sviluppo economico e dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, che individuino nell'ambito delle aree idonee di cui al punto precedente anche i criteri generali di valutazione, finalizzati allo sfruttamento in sicurezza della risorsa, tenendo conto delle implicazioni che l'attività geotermica comporta relativamente al bilancio idrologico complessivo, al rischio di inquinamento delle falde, alla qualità dell'aria, all'induzione di micro sismicità”.
Si prevede inoltre che “nella fase prerealizzativa ci sia un pieno coinvolgimento delle amministrazioni e delle popolazione locali nel processo decisionale favorendo l'eventuale applicazione del principio di precauzione”.
IL TESTO DELLA RISOLUZIONE APPROVATA IL 15 APRILE
7-00486 Braga, 7-00519 Abrignani, 7-00529 Pellegrino, 7-00530 Segoni, 7-00648 Vallascas: Produzione di energia da impianti geotermici
TESTO UNIFICATO DELLE RISOLUZIONI APPROVATO DALLE COMMISSIONI
Le Commissioni VIII e X,
premesso che:
quella "geotermica" è una forma di energia naturale che trova origine dal calore della terra e, tra le energie rinnovabili, ha un valore aggiunto che condivide soltanto con l'idroelettrico: la continuità della produzione. Per questo motivo, i progetti più interessanti affiancano oggi la geotermia alle altri fonti rinnovabili, per le quali verrebbe a costituire un importante sostegno nei momenti di scarsa produzione. La geotermia, quindi, può essere intesa come un elemento importante per la "green economy" e un sostegno significativo per sviluppare politiche "low carbon";
lo sviluppo corretto della geotermia porta con se inoltre non solo benefici ambientali, contribuendo in maniera importante alla lotta contro i cambiamenti climatici, ma offre anche importanti occasioni per la creazione di nuovi posti di lavoro;
l'Italia, per le sue caratteristiche morfologiche, ha risorse geotermiche importanti e poco sfruttate: secondo i dati forniti dall'unione geotermica italiana, le risorse geotermiche del territorio italiano potenzialmente estraibili da profondità fino a 5 km sono dell'ordine di 21 exajoule (21x1018 joule, corrispondenti a circa 500 mtep, ovvero 500 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio). I campi geotermici ad alta entalpia, per il cui sfruttamento disponiamo di una tecnologia matura, e il cui utilizzo per la produzione di energia geotermoelettrica è oggi possibile a costi competitivi con le altre fonti energetiche, si trovano nella fascia preappenninica - tra Toscana, Lazio e Campania -, in Sicilia e Sardegna così come nelle isole vulcaniche del Tirreno;
considerata quindi l'importanza e la rilevanza strategica della geotermia,
impegnano il Governo:
ad avviare le procedure di zonazione del territorio italiano, per le varie tipologie di impianti geotermici, identificando le aree potenzialmente sfruttabili in coerenza anche con le previsioni degli orientamenti europei relativamente all'utilizzo della risorsa geotermica, e in linea con la strategia energetica nazionale;
ad emanare, entro sei mesi, «linee guida» a cura dei Ministeri dello sviluppo economico e dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, che individuino nell'ambito delle aree idonee di cui al punto precedente anche i criteri generali di valutazione, finalizzati allo sfruttamento in sicurezza della risorsa, tenendo conto delle implicazioni che l'attività geotermica comporta relativamente al bilancio idrologico complessivo, al rischio di inquinamento delle falde, alla qualità dell'aria, all'induzione di micro sismicità;
a rilasciare, a seguito dell'emanazione delle linee guida, tutte le autorizzazioni per i progetti di impianti geotermici, comprese quelle relative ai procedimenti in corso, nel rispetto delle prescrizioni ivi previste
a far sì che, nella valutazione di impatto ambientale (Via), si tenga conto in particolare delle implicazioni che l'attività geotermica comporta relativamente al rischio di inquinamento delle falde, alla qualità dell'aria, all'induzione di micro sismicità;
ad assumere iniziative volte a ridurre i tempi procedimentali per le autorizzazioni, al fine di consentire lo sviluppo delle attività finalizzate all'utilizzo di nuove tecnologie per lo sfruttamento della risorsa geotermica, ad esclusivo onere finanziario dei privati, per poter riportare il settore a competere nel mondo come leader dell'energia rinnovabile;
a favorire lo sviluppo e la diffusione della geotermia a bassa entalpia, ossia ad impianti che sfruttano il calore a piccole profondità, per l'importante contributo che può dare alla riduzione del fabbisogno energetico del patrimonio edilizio italiano;
ad assumere iniziative per rivedere gli attuali meccanismi incentivanti garantiti al geotermico, in quanto fonte rinnovabile, al fine di sostenere maggiormente quelle a minore impatto ambientale;
ad assumere iniziative dirette ad armonizzare i diversi regimi di incentivazione attualmente vigenti per gli impianti geotermici pilota e quelli ad autorizzazione regionale utilizzanti le stesse tecnologie;
ad assumere iniziative per inserire nella regolamentazione, con opportune penali, l'obbligo della sigillatura del pozzo atta ad evitare la possibilità di scambio di fluidi tra falde idriche diverse e l'obbligo di evitare il depauperamento della risorsa idrica di falda e di superficie sia in termini quantitativi che qualitativi;
ad assumere iniziative dirette a subordinare il rilascio delle autorizzazioni alla stipula di una polizza fidejussoria a garanzia di eventuali danni all'ambiente, alla salute pubblica e alle attività produttive circostanti;
a prevedere nella fase prerealizzativa un pieno coinvolgimento delle amministrazioni e delle popolazioni locali nel processo decisionale favorendo l'eventuale applicazione del principio di precauzione;
ad assumere iniziative normative affinché per gli impianti già a regime e per quelli che eventualmente verranno realizzati sia previsto (pena la sospensione della concessione) un sistema di controlli ambientali effettuati dalla competente Agenzia Regionale per la Protezione ambientale, a spese del concessionario, volti a verificare (pena la sospensione della concessione) che le attività geotermiche non incidano sul chimismo delle acque destinate al consumo umano rispettando i requisiti del decreto legislativo n. 31 del 2001, che le altre matrici ambientali non risultino contaminate e che la micro sismicità non aumenti significativamente, prevedendo anche che i risultati dei controlli e dei monitoraggi supplementari, da realizzare secondo le linee guida emanate dal Ministero dello sviluppo economico, siano divulgati al pubblico tempestivamente dall'acquisizione per il tramite dei siti Internet del gestore, dell'autorità d'ambito e dell'agenzia ambientale competente per quel territorio.
8-00103 Braga, Abrignani, Pellegrino, Segoni, Vallascas, Benamati, Terrosi, Tentori, Marchi, Mariani, Albini, Luciano Agostini, Gnecchi, Manzi, Giuliani, Moretto, Donati, Mazzoli, Cenni, Dallai, Castiello, Distaso, Martinelli, Romele, Vella, Giammanco, Luigi Cesaro, Marti, Polidori, Zaccagnini, Ricciatti, Zaratti, Ferrara, Nicchi, Busto, Crippa, Daga, Micillo, De Rosa, Da Villa, Della Valle, Fantinati, Lupo, Mannino, Terzoni, Zolezzi